giovedì 6 novembre 2014

Il presagio, D. Seltzer


Io Halloween per quanto possibile lo prendo sul serio e come minimo una lettura horror la devo fare!! Sono certa che con L'amaca di Euterpe mesi fa avessimo trovato un elenco di letture possibili di genere ma ne io ne lei ci siamo ricordate "dove, come, quando" (evidentemente l'annata in cui siamo nate è quella in cui a farla da padrona era la fata smemorina). Ma ci siamo perse d'animo? assolutamente no! e infatti è saltata fuori una lettura in pieno stile orrorifico (pure troppo!!): Il presagio (The Omen per gli anglofili).


Negli anni sono leggermente migliorata quando si tratta di avere a che fare con determinati generi in cui ci sono possessioni e diavoli, non leggo più solo alle 10 di mattina in una stanza inondata dal sole, eppure la sera tardi, col buio pesto fuori magari prendo un bel libro in cui il demonio non ci sia..ecco!
Io vidi il film secoli fa, sia l'originale che il remake ma ammetto che a parte qualche scena sporadica e la trama in generale non è che lo ricordi granché quindi la lettura è stata scevra da confronti e ricordi; solo l'inizio la scena alla festa di compleanno di Damien nel parco della sua villa mi ha sbattuto davanti agli occhi le immagini del film. Poi basta.

Bello. Davvero un bel libro di quelli che piacciono a me. Seltzer ha scritto una cosa abbastanza veloce, non si dilunga poi molto in nessun particolare ma l'angoscia che riesce a trasmettere è profonda.
Il presagio parla dell'arrivo dell'Anticristo, così come annunciato dai Sacri Testi, il demonio distruggerà il mondo, il male prenderà il sopravvento e accadrà partendo dal centro del potere del'epoca in cui si troverà a nascere. 
Assistiamo pagina dopo pagina all'evoluzione del male, vediamo come un bellissimo e amatissimo bimbo di appena quattro anni possa nascondere le cose più oscure, siamo partecipi della distruzione di una famiglia, logorata da dubbi, bugie, paure considerate irrazionali e proprio per questo ancora più spaventose. Leggiamo di scene dolci tra una mamma e il proprio bimbetto, come la gita allo zoo e ci ritroviamo invece a guardare negli occhi il nero più profondo, la vera oscurità, il vero male.
Ci sono scene abbastanza scontate in alcuni punti, ma il libro è relativamente vecchio ed è stato tra i primi comunque di questo genere. Se poi ci rifletto di libri come questo e come L'esorcista non è che ce ne siano così tanti eh. L'argomento è difficile e con questi due "capolavori" si può dire che tutto sia stato scritto, secondo me rappresentano veramente in maniera emblematica l'immaginario collettivo delle possessioni e dell'arrivo dell'anticristo.

L'ultima pagina la chiudi angosciata. Sono fermamente convinta che anche per chi non è credente questo genere sia una bella botta. Tutti noi penso, abbiamo paura di qualcosa di astratto, chiamarla demonio è tipico dei cattolici ma in generale le cose che non riusciamo a spiegarci fino in fondo qualche dubbio lo instillano, possiamo essere razionali ma la notte, al buio, quando le difese che mettiamo in funzione tutto il giorno ci abbandonano un pochino, i retaggi dell'infanzia, la paura dell'ignoto, un vago senso di inquietudine arrivano... solitamente siamo bravi a mandarle via ma libri come questo vanno a toccare corde che sono troppo in profondità e se a voce alta diciamo "stronzate, il demonio non esiste", sotto sotto forse un piccolo dubbio giace in un angolino della nostra mente e soprattutto del nostro cuore.....

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