venerdì 29 maggio 2015

Le sultane, M. Oliva

Completamente stravolta rispetto alle aspettative. Di questo libro ho letto diversi pareri nel web, ho chiacchierato con amiche e sempre l'idea che mi ero fatta era quella di un romanzo noir dissacrante e ironico, oltre che splatter. E' con questa mentalità che mi sono accostata al libro e pagina dopo pagina venivo smentita, non trovavo nulla di ciò che mi ero aspettata. Andiamo con ordine però! 
Nunzia, Mafalda e Wilma sono tre donne anziane (oltre la settantina) che vivono in via Damasco e da qui la definizione di "Sultane" dei poveri! vivono in palazzoni dal prezzo agevolato da una vita e sono amiche da altrettanto tempo. (I palazzoni sono un'immagine forse più mia, visto che vicino casa, nella mia infanzia c'era un posto nel mio quartiere dove erano raggruppati palazzoni di case popolari abitati per lo più da anziani e io, le sultane, le immagino proprio in un contesto simile).
Sono tre donne molto diverse tra loro: Mafalda, taccagna all'inverosimile con un marito ormai ridotto quasi a un vegetale dall'alzheimer di cui si deve prender cura. Wilma, signora che la vita ha messo a dura prova facendole morire un figlio e facendo scappare con una setta la figlia, mercante comunque astuta. Nunzia, precisa, pulita, religiosissima e incline a cedere ai peccati, con la classica figlia che par perfetta e con un fratello alcolizzato convivente. Tre anziane signore come ne conosciamo tutti, molto tipiche nel loro genere, quasi invisibili agli occhi dei figli, dei giovani, della vita degli altri che prosegue incurante di questa tre donne. Carmela è la vicina giovane e maleducata, quella che risponde male e non rispetta nessuno, che fa puzzare il giro scale di fritto sin dall'alba e sarà lei la miccia che farà esplodere la situazione.
Ora, mi era stato detto che il libro è splatter ma io sono abituata a cose molto molto più raccapriccianti per cui, pur riconoscendo dei passaggi di quel genere, non mi ha certo colpito questo aspetto. Nemmeno il noir in se mi ha granché colpita e l'ironia non l'ho colta perché nascosta da ben altre sensazioni. Quello che non mi aspettavo e che invece mi ha davvero colpita è che l'ho trovato un romanzo di una tristezza infinita. E' una storia disincantata sulla perdita della gioventù (inevitabile per tutti) e sulla solitudine della vecchiaia, è un romanzo pieno di rimpianti, di lacrime versate e trattenute, di abbandono, di ricerca malfatta di attenzionib ed emozioni, di voglia di modificare il passato pur sapendo che è una cosa impossibile, di occasioni perse. Alcune frasi mi sono davvero entrate dentro e la Oliva questi sentimenti di ineluttabilità e abbandono li ha trasmessi davvero bene, anche se a leggere le varie recensioni in giro non ho trovato molto evidenziato questo aspetto che invece io ho percepito come basilare! chissà che voleva farci provare l'autrice durante la lettura... mi pare di capire che l'intento era di farci anche sghignazzare eppure io non mi sono mai trovata a sorridere, nemmeno una volta. E ho chiuso l'ultima pagina con una sorta di magone alla bocca dello stomaco.
Mi è piaciuto? sì!  Ma di sicuro sotto tutt'altro aspetto!

Le sultane
Marilù Oliva
ediz. Elliott
238 pag
2014
euro 16,00

mercoledì 27 maggio 2015

Il canto degli innocenti, P. Pulixi

Mi sono innamorata di Vito Strega e mi sono anche definitivamente innamorata di Piergiorgio Pulixi (letterariamente parlando o il motociclista di casa e l'autore stesso potrebbero giustamente inquietarsi!!!).
Come ho già detto altrove, prendo sempre i romanzi di Pulixi con una sorta di leggerezza, che non è una cosa negativa eh! è in accezione comunque positiva, ma è come se ancora non fossi preparata alla botta allo stomaco che ogni volta mi danno!
Questo ragazzo, giovane e italiano (ormai sapete che io preferisco gli autori stranieri!) è un gioiellino della narrativa noir che dobbiamo coccolarci e tenerci ben stretto!
Il canto degli innocenti è il primo di una serie che avrà come protagonista il commissario Strega, uomo che amavo già dopo poche pagine. Fisicamente imponente (e io adoro questo genere!), virile, cattivo quanto basta ma tormentato, capace di passioni folli e fondamentalmente corretto. In questa sua prima avventura lo vediamo in un periodo di sospensione a seguito dell'uccisione del suo collega, è sotto esame psicologico per capire se potrà riprendere servizio o meno. Si è lasciato anche con la moglie. Praticamente non gli rimane più nulla se non l'amicizia profonda con la sua collega, la gatta Sofia e una ragazzina vicina di casa con una nonna che vorrei avere pure io.
La città viene sconvolta da brutali omicidi, scollegati tra loro ma che hanno come denominatore comune il fatto di essere delle atrocità commesse da ragazzini tra i tredici e i quindici anni. Gli assassini sono sempre sul luogo del delitto, per cui non c'è una vera e propria indagine da svolgere eppure Strega e Teresa (la collega) non sono persuasi, c'è qualcosa che non torna, deve esserci un legame, ma quale? come trovarlo visto che i vertici non vogliono perder tempo con un'indagine che non dovrebbe nemmeno esistere?
Naturalmente le indagini Strega le farà eccome e nel corso della lettura incontreremo storie collaterali altrettanto interessanti capaci di darci una realtà a tutto tondo dei personaggi coinvolti. Una storia che passa dall'aspetto più truce e assurdo (killer-bambini) alla storia d'amore tormentato, all'indagine psicologica e a un'altra serie di omicidi "della barbie". 
Il tema trattato è forte e disturbante, i ragazzini per definizione sono buoni, ma è falso. I ragazzini non sono per forza buoni, covano nel profondo odio e passione laceranti, che se coltivate in maniera deviata possono portare a stragi. E' un romanzo, ma purtroppo è verosimile (vogliamo ricordare i massacri alla Columbine?) e sono felice che mio figlio abbia solo due anni e mezzo perchè se fossimo nella fase adolescenziale mi avrebbe fatto passare più di qualche ora impensierita a chiedermi cosa realmente potesse passare nella sua testa, quanto realmente conosciamo i nostri figli e la mancanza di precisi riferimenti geografici rende la vicenda ancora più vicina a ciascuno di noi.
Pulixi scrive in modo pulito, non esagera e non riduce, riesce sempre a dosare le parole mescolando perfettamente gli ingredienti che ha in mente per la sua storia e il risultato, anche questa volta, è perfetto. Un libro che si legge tutto d'un fiato ma che resta poi dentro per molto tempo. Se il resto dei canti del male sarà come questo primo volume, avremo una serie che arricchirà e di molto il panorama del giallo/noir italiano.
(Io poi aggiungo una nota di merito al locale in puro stile decadente francese dove bere l'assenzio...praticamente perfetto!)

Il canto degli innocenti
Piergiorgio Pulixi
pag. 224
aprile 2015
ediz. E/O
euro 15,00

giovedì 21 maggio 2015

Utu, C. Feréy


Non so ancora se mi sia piaciuto o no questo romanzo, ma come scrivevo su facebook, se ne parlo, se comunque l'ho letto velocemente e senza saltare pagine e nemmeno righe, propendo per il sì.
Utu è uno dei diversi romanzi che avevo comprato "a scatola chiusa" su consiglio di un libraio di cui mi fidavo. Parlo al passato non perché non mi fidi più ma perché purtroppo la libreria Stilelibero ha chiuso da qualche mese ormai... Destino infelice di piccole librerie che in realtà sono dei gioielli, con librai che amano quello che fanno ma che la stragrande maggioranza delle persone evidentemente snobba! Per carità, io compro su amazon e ricerco gli conti che le grandi catene possono permettersi di fare, ma compro (anzi compravo!) anche in queste librerie, così come compro in quelle specializzate nell'infanzia: molti meno sconti ma molta più competenza, attenzione, qualità e consigli mirati. Ok..sto deviando dal discorso.
Utu, dicevo, l'ho preso appunto senza sapere nulla della trama, poi è rimasto a giacere sullo scaffale con altri finché qualche giorno fa è arrivato il suo turno.
Utu significa vendetta in Maori, ma la vendetta maori è più complicata e più significativa dei dispettucci cui siamo abituati! e tutto il libro è una vendetta contro la vita stessa, contro le ingiustizie, contro la società dominante.
Il tenente Osborne, esperto di questione Maori, viene richiamato in Nuova Zelanda in servizio per indagare sulla morte di un collega Fitzgerald (qui scopriamo che le avventure di questo altro personaggio fanno parte di Haka, primo libro ma mai tradotto in italiano: complimenti vivissimi per la scelta editoriale). Le indagini che inizia lo portano a rimestare nel torbido e senza aver la minima idea di quello che sta smuovendo, si troverà presto invischiato in una situazione in cui la morte del collega e amico è solo uno dei tasselli di una situazione che ha ramificazioni molto estese e complicate. Si ritroverà a fare i conti con dei fanatici, seguaci di culti antichi, ma anche con la società bene del posto. 
Ammetto che in certi punti l'ho trovato particolarmente contorto, ma nel complesso la storia regge bene e affascina proprio per il contesto legato a una comunità specifica che non si trova certo così spesso in un libro noir.
Il protagonista Osborne è odioso, non ho mai trovato un personaggio tanto detestabile, antipatico, arrogante, presuntuoso e non ho trovato nessuna giustificazione al suo atteggiamento. I personaggi a contorno sono ben inseriti ( a parte Amelia che ho trovato un filo troppo stereotipata) e il tutto si avvia verso un finale adrenalinico che mi ha fatto restare attaccata alle pagine fino all'ultima riga.Non manca nemmeno una sorta di storia d'amore ma si intuisce sin dall'inizio quanto sia, anche questa, malata.
Questo commento mi fa pensare, man mano che lo scrivo, che effettivamente il libro mi sia piaciuto, e molto! eppure se mi viene fatta la domanda diretta non riesco a rispondere sì! ma credo sia imputabile solo all'antipatia per il protagonista mi sa a questo punto! C'è molta violenza, sesso, squallore, ma non sono cose che mi disturbano in un noir!
Insomma: se volete leggere qualcosa di originale questo Utu può fare al caso vostro, male che vada resterete solo un po' perplessi e indecisi come me! 

UTU
Caryl Feréy
ediz. E/O
2012
euro 15,00
pag. 395

martedì 5 maggio 2015

Cucciolo d'uomo - La promessa di Mila, M. Strukul

E ci siamo alla terza avventura di Red Dread, la killer in salsa veneta che non si può non amare! 
Riassumendo in brevissimo, Mila è uno schianto di ragazza che la vita ha messo a dura prova e com'è come non è, si è trasformata in una killer feroce e spietata, veloce, abile con la sua katana tanto quanto con le pistole e le armi più in generale. Ovviamente sta dalla parte dei buoni, ma il suo concetto di limite è, come dire, sicuramente personale e anche quando la regola d'ingaggio non è "licenza d'uccidere" spesso lei si fa prendere la mano (e sempre a ragione!). Partita da Reschigliano di Campodarsego (complimenti a Strukul per questo ulteriore tocco di verismo che, dal primo Mila letto, mi ha iniziato a far percorrere Reschigliano con un sorrisone ebete stampato in faccia!!!) è arrivata in quel della Germania e da li al quartier generale della società per la quale lavora.
Vebbeh, ora lasciamo perdere antefatti e simili e arriviamo a questa sua terza avventura, dove scopriamo una parte prima tenuta segretamente e gelosamente chiusa dentro, ovvero la dolcezza di fondo di questa ragazza. Perchè se è vero che è una professionista delle uccisioni, delle missioni speciali contro nemici sempre più numerosi, violenti ma anche stupidi, di lei, resta pur sempre una ragazza che nel fondo del cuore desidera e cerca dolcezza e normalità. E qui la trova, la dolcezza, la normalità mai! in un ragazzino di nome Akim che deve portare in salvo per permettergli di sconfiggere la terribile tratta dei bambini e dei loro organi!
Il libro è velocissimo per cui non posso scrivere tanto sulla trama, basta sapere che è travolgente come tutte le avventure della eroina creata da Matteo Strukul.
Chiariamo bene una cosa poi: è un pulp! e pulp significa eccesso! che poi non si leggano in giro commenti del tipo "mah, non è verosimile quindi non mi è piaciuto". E' ovviamente inverosimile! è volutamente così! c'è violenza, tanta e a volte gratuita ma del tipo che fa anche sghignazzare, c'è sangue, ci sono termini forti, ci sono salti mortali con triple piroette e nel mentre lancio di coltelli o sparatorie! tutto va oltre! e questo è il pregio del romanzo! (non vogliatemene per la marea di punti esclamativi ma con Mila e col pulp mi vengono in automatico!). 
In Italia mancava la parte pulp, abbiamo giallisti più o meno bravi, più o meno raffinati e originali, ma l'eccesso mancava, è più tipicamente americano! infatti leggendo Mila, se si ha una buona cultura di questo genere letterario, è inevitabile provare una sensazione di già visto, ma nel senso positivo dell'espressione, ovvero una sorta di ritorno a casa, una lettura che ti tranquillizza perché sai cosa stai per leggere, resta la sorpresa della trama ovviamente, ma sai che sarà piena di sangue e caos e morti e che ti sembrerà di vedere un film anziché leggere un libro, da tanto è immediata e visiva l'azione! Sai che incontrerai personaggi cattivissimi e che ti ritroverai a girare le pagine e a dire "vai Milaaaaaaaaaa, distruggili!"
Io adoro Gischler, lo amo, e ringrazio Matteo Strukul per aver portato uno tra i  generi che più mi piacciono (e di cui mr Gischler è un maestro per me) in Italia ma non solo, addirittura nella mia provincia padovana!
Grazie Mila! 

lunedì 4 maggio 2015

il blog si modifica!

Mi sono ritrovata a pensare al blog quasi con noia e questo lo trovo davvero assurdo... è mio! come posso annoiarmi in una cosa fatta da me e che posso modificare a mio piacimento? così ho deciso che il blog amplierà la sezione della Pericolante del bebè, che non sarà più solo una pagina con l'elenco ma che vedrà anche i propri post di commento alle letture del Micro di casa. 
La letteratura per l'infanzia mi ha sempre affascinata, ma ero legata più ai romanzi (Piccole donne, Il mago di Oz, Ventimila leghe sotto i mari, tanto per dare un'idea di cosa intendo). Ora ho scoperto anche il mondo degli album illustrati ed è stato amore! così come amore è stato verso tutte quelle creazioni libresche dedicate ai più piccoli: sonori, tattili, gioco, puzzle... un mondo così vasto da perderci la testa. Io navigo, cerco, scartabello, gironzolo per librerie e ho trovato dei gioiellini e alcune schifezze! così perchè non commentare anche questi libri? che non sono affatto libri di serie B ma anzi! come ho più volte detto, la sensibilità e l'intelligenza che ci vogliono per scrivere un libro per bimbi sono notevolmente maggiori di quelle necessarie a scrivere che so, di amori adolescenziali pieni di frasi fatte!!! (riferimenti a qualcuno? mah..... ;) ).
Forse la pericolante sembrerà ancora più psicotica di adesso, che già naviga tra gli horror e splatter più pesanti e i gialli classici e romanzi di formazione per ragazzi!
Ma questa sono io, letterariamente psicotica, ossessivo-compulsiva e dalla tripla, ma anche quadrupla e oltre, personalità!
Non so francamente cosa ne verrà fuori, quello che è certo è che non scrivo per essere letta da chissà chi, meglio se capita e se grazie a me qualcuno è invogliato o meno a prendere un determinato libro per carità, ma non scrivo per quello. Scrivo di libri perché i libri fanno parte della mia vita, sono una parte importante e fondamentale e il minimo che possa fare è blaterare su di loro! e il blog è un fantastico metodo per non annoiare a morte le persone "dal vivo"!!!