giovedì 17 ottobre 2013

Open, Andre Agassi

E venne la fine della lettura di Open, autobiografia di Andre Agassi.
Libro osannato dai più, che in tanti auspicherebbero pure diventasse in qualche modo una lettura obbligatoria (e già questo la renderebbe una palla assurda, si sa che quando qualcosa diventa obbligatorio automaticamente, anche se vale, si trasforma in un qualcosa da scansare a prescindere..mah..), ad ogni modo sto libro l'ho letto. Ero tentata di mentire perchè mi dispiace, essendo un consiglio che mi è stato dato proprio qui sulla pericolante, fare la rompiscatole che non ha apprezzato a chissà che livelli però sono fondamentalmente onesta e non sono proprio capace di mentire! Devo dire che è stata una lettura scorrevole e veloce e per essere stato scritto da uno che praticamente dice di essere analfabeta non essendo mai andato a scuole se non per poco tempo, mi pareva fin troppo piacevole...nei ringraziamenti si svela l'arcano: non l'ha scritto lui, lui raccontava e un altro metteva la sua storia nero su bianco e già questo mi ha irritata un po'... certo è che se la storia vale e lui non sa scrivere va bene anche così.
L'inizio con i racconti di quando suo padre lo obbligava poco più che lattante a giocare a tennis è davvero triste. Ai bambini non si dovrebbe mai e poi mai togliere la spensieratezza, la leggerezza, il gioco e il divertimento... suo padre (e sua madre in quanto spettatrice passiva) è da torturare! 
Si legge poi una sfilza di giochi, di tornei, di scuole di preparazione atletica e. inevitabile, arriva la ribellione adolescenziale data dal non rispetto delle regole, dal capello ossigenato, dal fumo e dalle mille cavolate che praticamente tutti i ragazzini fanno.
Adesso saltiamo tutto il racconto del libro che è un susseguirsi di descrizioni, spesso decisamente precise puntuali specifiche, di tornei e incontri, se prima a fatica sapevo cosa fosse uno slam ora sono diventata un'esperta!
Il tutto è inframmezzato da storie d'amore: prima con la ragazzina storica, poi con la bellissima Brooke Shields e infine con Steffi Graf...e anche qui, il fatto che lui avesse detto che era la sua donna ideale e che poi lei si sia rivelata esattamente come lui immaginava mi lascia perplessa e la parte cinica che è in me pensa che sia stato casualmente reso tutto in maniera "solecuoreamore" per far sognare le lettrici.... 
Unico personaggio degno di stima è Gil, preparatore atletico ma sopratutto un padre come Agassi non ha mai avuto, che lo sprona ma lo aiuta, lo consola e lo sgrida, lo ama come un figlio e per questo non gli risparmia abbracci e critiche...ad avercene di Uomini così.
Eppure cosa ho pensato alla chiusura del libro? Bravissimo Andre, i tuoi enti benefici (che ammiro, eh! sia chiaro) riceveranno una bella impennata di donazioni dopo questa storia!! perchè a me è sembrato un libro estremamente autocelebrativo e la pubblicità messa riguardante la beneficienza davvero massiccia soprattutto nella parte finale praticamente non si parla d'altro.

Non posso dire che il libro non mi sia piaciuto, anzi! però l'ho trovato anche una bella trovata commerciale per cui non me ne voglia chi me l'ha consigliato e chi lo adora.... ^__^


Open, la mia storia
Andre Agassi
2011
Einaudi
pag 504
euro 20,00

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