venerdì 19 luglio 2013

La verità dell'alligatore - M. Carlotto

Innanzitutto devo scindere l'opinione che mi sono fatta del libro dall'antipatia che ho verso l'autore. E non è cosa semplicissima.
Il giallo è un discreto giallo, l'alligatore Marco Buratti esce dopo 7 anni di carcere (ingiusto ovviamente!) e diventa una sorta di investigatore privato. Aiutato dal fedele amico Beniamino Rossini si invischia in una storia che coinvolge persone decisamente più pericolose del previsto. Non si tratta solo di cercare di riabilitare il nome di un giovane tossico condannato per un omicidio che in realtà non aveva commesso, 15 anni prima, bensì di smascherare una storia di intrallazzi tra gente potente che ha intelligenza, mezzi e conoscenze.
E' indiscutibile che il libro si legge volentieri e velocemente.
L'ambientazione nella mia Padova però mi lascia perplessa e il modo di scrivere di Carlotto l'ho trovato piuttosto banale, i dialoghi non sono niente di che, anzi sono infarciti di frasette e botta e risposta davvero elementari. Usa bene diversi dettagli tipici di Padova: essendo lui di questa città conosce, come chiunque vi abiti, le abitudini dei cittadini, la struttura delle case di campagna, i dettagli dei contadini (ad esempio tenere il cellophane sulle sedie buone del salotto perchè non si rovinino) però francamente tutto questo entusiasmo per questo autore non lo capisco ancora.

"Arrivederci amore, ciao" sempre di Carlotto aveva dalla sua un personaggio allucinante, cattivo, disturbato e disturbante che giustificava ampiamente il successo avuto dal libro. Ma questo? i personaggi sono stereotipati all'ennesima potenza, l'alligatore è un delinquente ma fondamentalmente un buono che non vuole sparare a nessuno, le ultime 50 pagine improvvisamente vanno velocissime come se si fosse stufato dei dettagli e risolve tutto in un attimo incastrando tutti i fatti con aiuti a destra e a manca.
Nomina anche il collettivo Luther Blisset che però viene nominato per la prima volta nel 1994. Il libro è del 1995 ma ambientato nel 1991... forse qualcosa non torna.
La cosa più piacevole sono state le canzoni blues di cui l'alligatore è fan (ed ex cantante), stralci di brani di immensa poesia.
Insomma l'ho letto e senza alcuna fatica ma tutto questo entusiasmo mi lascia perplessa. E lo giuro, non è per l'antipatia verso il sig. Carlotto!



Le verità dell'alligatore
Massimo Carlotto
E/O edizioni
1995
pag. 252

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