giovedì 21 maggio 2015

Utu, C. Feréy


Non so ancora se mi sia piaciuto o no questo romanzo, ma come scrivevo su facebook, se ne parlo, se comunque l'ho letto velocemente e senza saltare pagine e nemmeno righe, propendo per il sì.
Utu è uno dei diversi romanzi che avevo comprato "a scatola chiusa" su consiglio di un libraio di cui mi fidavo. Parlo al passato non perché non mi fidi più ma perché purtroppo la libreria Stilelibero ha chiuso da qualche mese ormai... Destino infelice di piccole librerie che in realtà sono dei gioielli, con librai che amano quello che fanno ma che la stragrande maggioranza delle persone evidentemente snobba! Per carità, io compro su amazon e ricerco gli conti che le grandi catene possono permettersi di fare, ma compro (anzi compravo!) anche in queste librerie, così come compro in quelle specializzate nell'infanzia: molti meno sconti ma molta più competenza, attenzione, qualità e consigli mirati. Ok..sto deviando dal discorso.
Utu, dicevo, l'ho preso appunto senza sapere nulla della trama, poi è rimasto a giacere sullo scaffale con altri finché qualche giorno fa è arrivato il suo turno.
Utu significa vendetta in Maori, ma la vendetta maori è più complicata e più significativa dei dispettucci cui siamo abituati! e tutto il libro è una vendetta contro la vita stessa, contro le ingiustizie, contro la società dominante.
Il tenente Osborne, esperto di questione Maori, viene richiamato in Nuova Zelanda in servizio per indagare sulla morte di un collega Fitzgerald (qui scopriamo che le avventure di questo altro personaggio fanno parte di Haka, primo libro ma mai tradotto in italiano: complimenti vivissimi per la scelta editoriale). Le indagini che inizia lo portano a rimestare nel torbido e senza aver la minima idea di quello che sta smuovendo, si troverà presto invischiato in una situazione in cui la morte del collega e amico è solo uno dei tasselli di una situazione che ha ramificazioni molto estese e complicate. Si ritroverà a fare i conti con dei fanatici, seguaci di culti antichi, ma anche con la società bene del posto. 
Ammetto che in certi punti l'ho trovato particolarmente contorto, ma nel complesso la storia regge bene e affascina proprio per il contesto legato a una comunità specifica che non si trova certo così spesso in un libro noir.
Il protagonista Osborne è odioso, non ho mai trovato un personaggio tanto detestabile, antipatico, arrogante, presuntuoso e non ho trovato nessuna giustificazione al suo atteggiamento. I personaggi a contorno sono ben inseriti ( a parte Amelia che ho trovato un filo troppo stereotipata) e il tutto si avvia verso un finale adrenalinico che mi ha fatto restare attaccata alle pagine fino all'ultima riga.Non manca nemmeno una sorta di storia d'amore ma si intuisce sin dall'inizio quanto sia, anche questa, malata.
Questo commento mi fa pensare, man mano che lo scrivo, che effettivamente il libro mi sia piaciuto, e molto! eppure se mi viene fatta la domanda diretta non riesco a rispondere sì! ma credo sia imputabile solo all'antipatia per il protagonista mi sa a questo punto! C'è molta violenza, sesso, squallore, ma non sono cose che mi disturbano in un noir!
Insomma: se volete leggere qualcosa di originale questo Utu può fare al caso vostro, male che vada resterete solo un po' perplessi e indecisi come me! 

UTU
Caryl Feréy
ediz. E/O
2012
euro 15,00
pag. 395

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