venerdì 6 giugno 2014

Il traghettatore, W. P. Blatty

Non ho la minima idea di quante stelle anobiiane dare a questo romanzo. E' breve, nel mio reader erano neanche 200 pagine ma la prima metà mi ha fatto patire come non mai.
La trama è decisamente classica: un'agente immobiliare estremamente capace e famosa di Manhattan viene contattata per vendere Elsewhere, una dimora posta su di un'isola al largo della costa newyorkese che si dice essere infestata. La provvigione è altissima e la nostra agente accetta. Decide poi che per avere maggiori chance di vendita andrà li con un gruppo di persone a trascorrere qualche giorno per dimostrare che i fantasmi non esistono.
La prima metà circa, come dicevo, è stata una tortura. Caotico, la protagonista antipatica, scritto in modo decisamente contorto e poco scorrevole. Poi lei, l'amico scrittore che convince ad accompagnarla, una medium e un professore iniziano l'avventura nella casa e sebbene anche qui all'inizio sia tutto estremamente noioso e caotico ad un certo punto pare che inizi a scrivere una persona diversa perchè stile e ritmo prendono la giusta cadenza che dovrebbero avere tutte le ghost story!
Io le adoro come genere e tra libri e film ormai ne ho viste talmente tante che secondo me si intuisce presto dove l'autore voglia andare a parare alla fine ma questo non mi ha impedito di godere della narrazione di tutta la seconda parte, dove i classici elementi delle storie di fantasmi sono tutti presenti! casa cupa, apparizioni, paure, rumori strani, isolamento. 
E la fine, con l'epilogo a spiegare lascia anche quel leggero amaro in bocca, quella lieve sensazione di malinconia che ha davvero fatto risollevare le sorti di un libro che d'istinto all'inizio avrei allegramente lanciato dalla finestra! 

Il traghettatore
William P. Blatty
Fazi editore
2012
pag. 201
euro 9,90

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