giovedì 15 maggio 2014

La ballata di Jolie Blon, J. L. Burke

Il mio primo incontro con il detective Dave Robicheaux si è concluso con un innamoramento. Era ovvio.
Era ovvio per mille motivi e i principali sono che Burke scrive divinamente, che l'ambientazione è la mia sempre tanto sognata Louisiana, che il protagonista è un duro dal cuore tenero, con paure e debolezze umane che lo rendono più reale di tanti altri personaggi creati ad hoc per serie noir.
La trama prende avvio da due omicidi: due ragazze ma una è una giovane studentessa mentre l'altra è una prostituta nonché figlia di un boss mafioso. Tutto indica un giovane ragazzo nero come autore del delitto, un ragazzo che si droga e fa uso di sostanze di tutti i tipi ma che ha una voce che non si sentiva dalla notte dei tempi e che avrebbe potuto avere un futuro pieno di onori e di luci della ribalta se non fosse nato "negro", in una determinata zona statunitense e da una particolare situazione familiare. Il destino per lui ha scelto diversamente.
La storia è ricca di intrecci e di personaggi più disparati. Accanto al protagonista poliziotto (e proprietario di un negozio di pesca e esche) e alla sua famiglia, ci sono i colleghi del Dipartimento. Il suo migliore amico, ex poliziotto e ora una sorta di investigatore privato di intelligenza estrema ma anche troppo sprezzante del pericolo. Il boss mafioso cui hanno ucciso la figlia e i suoi sgherri. Un avvocato di dubbia moralità che è l'ultimo discendente della famiglia La Salle che fu proprietaria di tutta la zona e di innumerevoli schiavi. Un venditore di bibbie porta a porta. Un barbone che sostiene essere un medico del Vietnam che aveva aiutato Robiacheau. E infine lui: Legion, ex intendente della proprietà La Salle, colui che "gestiva" gli schiavi, una figura quasi sovrannaturale, malefica.
La protagonista principale però è la Louisiana, con i suoi colori, sapori, odori. I suoi fitti bayou dove vivono pronti a sferrare l'attacco i coccodrilli, dove i "negri" sono ancora "negri" e le questioni razziali sono ben lontane dall'esser risolte. Dove comunque sentiamo sempre in sottofondo la musica cajun e quando miss Ladice (la nonna del giovane ragazzo nero indicato come il responsabile degli omicidi) racconta della vita prima della vittoria degli yankee nordisti sui confederati, della vita in una piantagione tu non stai più solo leggendo ma stai vedendo i campi, i negri a schiena china e le negre con la divisa da cameriere nella dimora padronale e vedi i soprusi ma senti anche i canti delle cicale e delle fronde degli alberi di noce.
Un bel libro, che non è il primo della serie con Robicheaux ma che non influisce negativamente nella lettura, nessuna sensazione che "manchi un pezzo" per capire appieno la faccenda.
Burke, grazie!


La ballata di Jolie Blon
James L. Burke
Meridiano Zero
2005
408 pag
euro 16,00

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