venerdì 8 novembre 2013

Intervista col Vampiro - 3 parte

Claudia, Louis e Lestat nel film
Terzo e ultimo post su questo libro. Su questo bellissimo libro (checché ne dica la nostra M.Eloisa!).
Abbiamo accompagnato Louis nella sua trasformazione da umano a vampiro, nel suo modificarsi del rapporto con Lestat, nel suo amore profondo per Claudia e poi nel suo incontro con l'affascinante Armand.
Pensavo che essendo una rilettura sarebbe stata meno coinvolgente invece mi sono trovata nuovamente a passeggio per New Orleans prima e per parigi poi, passando per l'est europa e i suoi "revenants".
La Rice sconvolge il mito del vampiro classico, colui che dona la morte, è cattivo e nemmeno tanto bello (anche se Dracula di Bram Stoker inquietante e affascinante come non mai non è poi così diverso dai!!). e crea dei vampiri con un proprio carattere diverso anche tra loro, in cui l'individualità e l'omicidio sono comunque e inevitabilmente le componenti principali ma vengono affiancate da elementi che rendono molto più complesse le personalità di ciascuno. Louis con la sua bontà innata, la sua sensibilità artistica, la sua curiosità. Lestat vendicativo, amante degli omicidi, amante della ricchezza e di tutto ciò che questa porta (balli, feste, teatri, vestiti eleganti). Claudia, trasformata troppo piccola, una spettacolare bambina che cova un disperato rancore contro i suoi padri (Louis e Lestat), che ama uccidere e ama anche imparare, che ama il lusso e che vuole viaggiare per cercare i suoi simili, ignara di ciò che questo le porterà. E lui, Armand, figura relativamente marginale dato che compare molto avanti nel libro ma che sconvolge tutti gli equilibri e il suo incontro con Claudia e Louis segnerà l'inizio della fine.
Il finale del libro è amaro ma non ci si poteva aspettare niente di diverso dalla Rice che crea una storia in cui malinconia, dolore e angoscia sono i sentimenti conduttori di praticamente tutti i personaggi.
Anne Rice
Riesce a creare un ambientazione pressoché ideale e il periodo storico in cui si svolgono le vicende principali è il solo che avrebbe potuto scegliere, l'eleganza degli uomini e delle donne dei secoli '7 e '800 non sarà mai più eguagliata e inserire dei bei vampiri, abbigliati con mantelli lunghi, che viaggiano in carrozze per strade illuminate da fioche luci di lampioni è stato un po' "vincere facile". Scontato? sì. Bello? ancora sì.
Le cronache però non finiscono qui e nei successivi 9 libri, a parte un paio di scivoloni, la Rice è sempre riuscita a mantenere la storia interessante, variando le epoche e i contesti.
Ma ora stiamo parlando del primo, dell'inizio e per quanto mi riguarda resta il libro di vampiri più bello tra quelli scritti in tempi moderni. Non ci sono paragoni da fare coi classici Dracula, Carmilla, il Vampiro di Polidori o Ligeia di Poe, sono semplicemente cose diverse. L'epoca è cambiata e libri come questi appena citati non potranno più essere scritti poiché i tempi non lo consentono più ma se si vuole legger di Vampiri e leggere qualcosa di bello, di scritto bene allora la Rice è una garanzia perché al di la che possa o meno piacere, la donna SA scrivere e lo sa fare in maniera elegantissima.
Ecco! 

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