giovedì 29 maggio 2014

Una brutta storia, P. Pulixi

E a leggere Pulixi finalmente ci sono arrivata pure io... L'avevo visto e ascoltato allo Sugarpulp festival di qualche anno fa ma ammetto che in quell'occasione c'era Lansdale ed ero totalmente in estasi imbambolata a guardarlo, sentirlo e rincorrerlo per foto e autografi vari!
L'altro giorno mi sono ritrovata tra le mani questo suo primo libro e ho iniziato... scettica. Scettica perchè pur facendo parte di un genere che solitamente amo, la trama che mi parla di poliziotti corrotti e bande criminali dell'est non è che mi entusiasmasse, anzi! però l'ho iniziato lo stesso! Beh nel giro di poche pagine ero già stata totalmente risucchiata dalla storia e se non avessi lavoro, casa, marito, figlio, cane e gatta non mi sarei staccata e l'avrei letto tutto d'un fiato!
Biagio Mazzeo è un poliziotto corrotto e dire questo è persino riduttivo... è corrotto dentro, è malato e assolutamente fuori da quelli che sono (dovrebbero essere) i canoni reali di umanità! ed è a capo di una banda che è assolutamente come lui, una ventina di poliziotti corrotti e disposti a qualsiasi genere di cose per trarne vantaggi personali. Tra questi c'è lo zoccolo duro che è fatto da pochissimi membri stretti: il mentore, la guardia del corpo e la sua vice, una lesbica cattiva quanto lui.
Hanno praticamente in mano la città ma durante quello che doveva essere solo un avvertimento per un mancato pagamento ci scappa il morto e a morire è sempre la persona sbagliata. In questo caso un boss della malavita cecena, un killer spietato che come una beffa viene ucciso per sbaglio da un ragazzino nigeriano. Il fratello è a capo di un impero che comanda mezza europa dell'est in pratica e naturalmente vuole vendetta.
Il romanzo è eccessivo, non voglio credere (me ingenua forse) che la corruzione possa arrivare a determinati livelli ma è coinvolgente e non tifi per nessuno perchè non c'è nemmeno mezzo personaggio buono ad eccezione dei vari figli dei personaggi coinvolti, che sono loro malgrado inseriti in queste realtà di violenza.
Mazzeo ha una mentalità distorta e per lui la banda è la famiglia. Ci si protegge, ci si aiuta, ci si sostiene sempre. Se qualcuno muore il resto del branco si prende in carico la famiglia del defunto e la protegge senza far mancare mai nulla, affetto compreso. Gli sgarri però non sono perdonati e la punizione è la morte. Da un certo punto di vista si potrebbe quasi tifare per questi ragazzi perchè in fondo da un certo punto di vista liberano la città da alcuni personaggi negativi ma loro lo sono altrettanto. I legami di famiglia sono reali e positivi se non che poi vengono esasperati e una cosa buona viene stravolta dalla loro logica malata e si rivela altrettanto malsana e crudele.
Il solo modo per sopravvivere è non legarsi a nessuno per non diventare deboli ma anche questo è impossibile...
Il libro ha personaggi davvero indimenticabili, ha intrecci e legami fortissimi che ti coinvolgono, ha situazioni in cui riesce a farti commuovere e arrivi quasi a capire (non a giustificare, questo mai) ma a comprendere il perchè stia accadendo tutto il disastro che accade. I personaggi che agiscono di contorno ai principali sono altrettanto importanti perchè è grazie a loro, ai legami che hanno creato, agli intrecci intessuti che capiamo ancora meglio i protagonisti. Niente è fuori posto e tutto è funzionale alla creazione di un romanzo che fila come un treno ad altissima velocità!
Complimenti all'autore: un libro che assolutamente si fa sentire dentro. 

Una brutta storia
Piergiorgio Pulixi
ediz EO collana Sabot/age
pag 439
2012
euro 16,00

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