giovedì 27 febbraio 2014

L'ammutinamento del Bounty, C. Nordhoff, J. N. Hall

Ho iniziato questo romanzo con titubanza perché per quanto mi riguarda l'approccio verso i libri marinareschi necessita del momento opportuno o rischia di venirmi a noia dopo poche pagine. Invece con il Bounty sono salpata felice ed entusiasta e dopo poche pagine ero già totalmente immersa nel vascello, a cazzare la rnda, ammainare le vele e fare tutto quello che i marinai fanno in una nave che salpa pronta ad attraversare oceani ancora pressoché sconosciuti.
Il libro è del 1932 e da questo è stato tratto lo spettacolare film con l'altrettanto spettacolare Marlon Brando!
Il libro è la storia di questa nave comandata dall'ingiusto e severissimo Capitano Bligh che con il suo atteggiamento non fa altro che creare malcontento nella sua ciurma. Il secondo, Fletcher Christian non arriverà a sopportare tutte quelle ingiustizie e accadrà il peggio.
La narrazione è fatta da un giovane ragazzo, arruolato grazie alle conoscenze di suo padre ora morto, per creare un dizionario e una grammatica della lingua Tahitiana al fine di facilitare gli scambi commerciali con i mari del sud, ricchi di prodotti unici e interessanti per la vecchia Europa. Byam ci porta dalla partenza sino al tragico epilogo, descrivendo in maniera minuziosa ma assolutamente mai pesante, tutto ciò che avvenne sulla nave.
I mesi che trascorrono a Tahiti sono poesia pura, si sente il rumore del mare, il profumo dei fiori e sembra di vivere la lentezza e la dolce pigrizia del luogo. Così come entri nel vortice dell'ammutinamento, assisti agli scambi concitati e volti le pagine allo stesso ritmo, trattenendo il fiato in attesa della prossima mossa. Navighi poi timoroso per scappare e da ultimo, resti prigioniero in angoscia in attesa della Corte Marziale.
Che altro dire... un gran libro, una avventura meravigliosa ben raccontata che fa capire ottimamente come doveva essere la vita per mesi (a volte anni) in un vascello, dove se non c'è una giustizia ferrea e un senso dell'onore e della disciplina seppur dura, ma giusta, le cose non potranno che mettersi male. I marinai sono disposti a subire la durezza del loro capitano, sanno sempre stare al loro posto ma la durezza deve essere equa e giusta non arbitraria, le ingiustizie non vengono tollerate e lungo andare (e hanno pienamente ragione!) anche se poi la legge definisce l'insubordinazione in maniera gravissima fino al reato di pirateria e alla pena di morte.
Tutti i personaggi sono affascinanti e con pochi tocchi, ben descritti, a partire dall'equipaggio ad arrivare ai pacifici abitanti delle isole del sud. Il carattere di ciascuno serve a rendere la storia vera perfettamente comprensibile anche se letta nel 2014, quando moltissime cose (se non addirittura tutte) ormai sono cambiate!
Grandissimo libro!

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